a tavola nel fienile

Una casa colonica, un fienile, un edificio per gli attrezzi e tanto terreno agricolo; il tutto  ci viene consegnato con l’urgenza di trasformarlo in una casa di campagna pronta ad accogliere tanti amici.

La padrona di casa ci impone un unico vincolo, indicandoci lo spazio da trasformare nella sua camera da letto e nel suo bagno, dove inserire una vecchia vasca di recupero in ghisa.

Rimaniamo libere di organizzare le altre funzioni e ridare dignità di abitazione a spazi del tutto abbandonati, oltre che intervenire su fondazioni, vespai, intercapedini, solai e coperture.

Si sceglie il fienile come spazio da trasformare in ingresso e come fulcro della convivialità in cui sostare attorno ad una grande tavolo quadrato.

Qui si lascia un volume a doppia altezza su cui si affacciano i 3 prospetti interni

ed un’ampia finestra in ferro sull’aia.

Un grande lampadario illumina la tavola sospeso con una lunga catena in ferro.

La cucina ospita un’isola centrale di 4 metri di lunghezza, glassata di resina color moka, utilizzata come piano di lavoro e cottura.

Una cappa in vetro resina e struttura in ferro è sospesa sopra i fuochi.

Varie collezioni popolano la dimora. Tra le più significative troviamo una serie di galline in ceramica e altri materiali,  che fanno da contraltare a quelle in piume ed ossa nel pollaio, di cui la capostipite (ormai finita in pentola) rispondeva al nome dell’architetta .

TIPOLOGIA
Residenziale

LUOGO
Castelletto d’Orba

FOTO
Fabio Lombrici

CLIENTE
Privato